Festa di tutti i Santi

Carissimi,

            è sempre bella questa celebrazione; mi sembra che sia una celebrazione cui siamo più affezionati, anche se non abbiamo il coraggio di dirlo a voce alta. E’ una celebrazione che non rientra nelle feste di precetto, ma ci veniamo in molti e volentieri. A me dona sempre l’impressione che sia come i vecchi focolari di una volta, nelle case delle vacanze o dei nostri nonni: una celebrazione in cui abbiamo la percezione di stare in compagnia dei nostri cari. E’ una di quelle messe in cui non si guarda l’orologio, perché stasera è come se entrassimo in Paradiso o come se i nostri cari tornassero qui sulla terra e insieme gustiamo la compagnia reciproca. Ci fa stare così bene avere accanto la mamma e il papà in cielo, un figlio , un coniuge, un fratello, una sorella, un amico o una amica con cui abbiamo condiviso molto… sì stasera non è romanticismo, ma nella fede possiamo dire che è tutto vero. Il banchetto eucaristico ci fa sedere accanto agli amici in cielo, siamo con loro, li sentiamo vivi. Penso che tutti ri- percepiamo la voce, gli odori, il fiato delle persone che abbiamo abbracciato, amato e che ci hanno dato coraggio. Stasera, attorno a quel focolare sentiamo il bisogno di fare memoria e di ringraziare. Ognuno apre il cuore e nel silenzio cominciamo a rigustare i momenti condivisi, gli abbracci, la tenerezza e il sostegno ricevuti. Questa memoria ci commuove, ma ci fa anche bene.
Possiamo dire a chi di noi avesse i genitori in Paradiso: grazie mamma e papà per avermi dato la vita, grazie perché avete consumato la vostra vita per amore mio e sono certo che questo è un dono prezioso davanti a Dio. Quando il Padre vi ha accolti e avete detto a Lui con grata emozione che eravate una mamma o un papà, Egli vi ha abbracciato e vi ha detto semplicemente grazie.. quanto deve averti dato pienezza nel cuore il grazie di Dio!

Chi avesse un figlio o una figlia in cielo avrà qualche lacrima difficile da asciugare, ma oggi, attorno a quel focolare, ti viene chiesto di consegnare quel tuo figlio e figlia nelle mani affidabili e certe del Padre della vita. E’ la vera tua forza!

Per chi avesse un proprio coniuge, stasera, potrà sussurargli o sussurarle: ti amo tanto, più di ieri, più di quando eri sulla terra, mi manchi sì, ma con te dico grazie a Dio per quello che insieme abbiamo costruito e condiviso solo per amore, libero, puro e disinteressato.

Se hai un fratello o una sorella puoi, in questo focolare, tornare a sorridere e testimoniarvi l’uno all’altro che la fraternità è l’unica cosa essenziale: essa è Vangelo vissuto.

Nel focolare ci sono tutti gli amici e le amiche che hanno riempito la vita: la relazione  cordiale vissuta con intensità ci fa dire oggi che solo ciò che scalda il cuore ci consente di vivere e di trovare motivazioni per camminare ancora sulla terra.

Sì, questa messa è bella perché è la sera della confidenza, della fiducia e della speranza certa che è bella e possibile la vita eterna, che il Paradiso è vero e che il cielo non è un sogno per gli animi deboli.

Chi avesse perso un proprio caro per un grave incidente, o un proprio amico o un familiare che si è tolto la vita, abbiamo stasera la certezza che hanno incontrato la carezza sicura e affidabile del Padre: tutti, davvero tutti, attorno a questo focolare, ci stanno raccontando che consegnare tutto al Padre e sentire la sua dolcezza è vita piena e vera!

Affiorerà, attorno al fuoco, il ricordo triste del momento del distacco: lo abbiamo rimosso oppure ne conserviamo memoria viva , in ogni attimo. Per alcuni il momento del distacco da un caro è come forse lo aveva sempre sognato, nel calore della casa, per altri nell’anonimato di una sala intensiva o di un luogo di ospedale.. alcuni di noi avrebbero voluto esserci, ma il Signore non ce lo ha permesso. Non sappiamo perché, ma la cosa ci dispiace ancora. Ricordiamo l’ultima carezza, l’ultimo sguardo e abbiamo pensato: arrivederci in cielo!

Poi stasera dopo questo momento emotivamente carico, presenteremo un libro ricco di nomi: è il momento dell’offerta. Per dimostrarvi che vi vogliamo bene, iniziamo a capire il valore intenso dell’offrirci. Vogliamo tanto che voi siate nella luce piena, che siate davvero davanti al Volto di Dio… non lo sappiamo fino in fondo, ma sappiamo che se offriamo un gesto di amore per voi, per la vostra anima, il Padre nel segreto lo accoglie, lo riceve e lo trasforma in rugiada di grazia per la vostra anima. Se siete già davanti al Padre sentiamo come la vostra amicizia, il sangue che ci lega, la vostra preghiera affettuosa diventano una  grazia offerta per noi. La vostra preghiera in cielo ci avvicina a Dio, accorcia la distanza tra noi e Dio e con voi ci sentiamo figli amati.

Poi sempre attorno a questo fuoco, spezzeremo il Pane: io spezzerò, insieme ai miei carissimi confratelli, il pane stasera per ciascuno dei nomi scritti in quel libro…. Mentre spezzeremo il pane e lo distribuiremo sarà festa, sarà comunione. Sì, il cielo scenderà sulla terra, e questa chiesa diventerà paradiso.

Non avremo paura della vostra morte, ma percepiremo nel Pane la bellezza che voi vivete già con pienezza di gaudio e di serena dolcezza.

In quel pane spezzato c’è la vostra biografia e la nostra: ci sono le nostre storie, c’è tutto quello che abbiamo condiviso e quel pane eterno ci dice che tutto l’amore che ci siamo scambiati sulla terra non si è concluso, ma è vita qui ed ora, è vita che è entrata in cielo, che  ci fa bene, a voi e anche a noi ancora sulla terra, viandanti e mendicanti di vita eterna.

Usciremo da qui: il focolare forse si spegne, ma usciremo contenti, con voi nel cuore: non siamo separati, ma il Pane ci ha legati ancora di più, Usciamo da qui con voi e ci sentiremo meno soli.

Carissimi amici, è davvero bella questa messa, forse la più carica di emozione ed affetto.

Forse non ci mette paura, ma stasera abbiamo il coraggio di dirci che sarà bello quando torneremo a vivere con voi una Eucarestia perenne, nell’assemblea stupenda e meravigliosa della Gerusalemme celeste. Stasera, come ogni messa, è stato un assaggio gustoso, che ha messo nel cuore la nostalgia del Paradiso, la certezza che ci ritroveremo tutti felici, in quella Gerusalemme, piena di pace, di limpida fraternità, di gustosa presenza davanti al volto, mite e festoso di Cristo. Amen.

Don Antonio

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