Carissimi amici,
parto dalla gioia di un anno di anniversario per questa comunità. Nel 2023 sono infatti novanta anni dalla nascita della nostra parrocchia, nata nel 1933. Celebreremo questo anniversario in due momenti; il 13 Maggio è la data ufficiale di nascita della parrocchia e il 21 ottobre fu celebrata per la prima volta l’Eucarestia. Pensavo a quante volte in questi novant’anni qui è stata annunciata la Parola: Gesù è vivo, è risorto!
Novanta anni dove in maniera continua si è annunciata la Risurrezione; con oggi sono esattamente 89 le Pasque celebrate in questo quartiere.
Ho avuto nella mia storia personale un’esperienza: nella precedente Parrocchia dove ero Parroco sono stato il primo parroco della nuova Chiesa e ricordo che nel 2011 celebrai la prima veglia pasquale nella nuova Chiesa, dove per la prima volta si annunciò che Cristo è Risorto. Quest’ associazione mi ha fatto pensare e mi provoca a riflettere: quante volte nella nostra vita abbiamo sentito l’espressione: Cristo è vivo? Quante volte la domenica lo sentiamo ripetere? Eppure ,e parto da me , ma mi domando: che effetto ha questa espressione dentro di me? Quante volte questa espressione l’ho percepita e in me non ha provocato nulla, né un’emozione, né un aumento di fede… a volte ho continuato a vivere indipendentemente da questa parola. Non so, ma sembra che questa Parola, seppure significativa, riguarda un evento importante del passato, di quella notte misteriosa, oppure riguarda il futuro della nostra vita, quando risorgeremo tutti. Ma sembra che questa espressione faccia fatica a parlare al nostro oggi, al nostro presente. Per cui anche noi in realtà quando incontriamo Gesù non ci imbattiamo in un uomo vivo, ma andiamo da Lui come le donne del mattino di Pasqua, andiamo a visitare una tomba, andiamo a visitare un uomo significativo, ma un pezzo di un’archeologia passata… che visitiamo perché un po’ quella tomba ci rincuora e ci riscalda, ma rimane sempre una tomba che non parla al mio presente. Stanotte vorrei tanto che per me e per te la risurrezione sia un evento che è in atto ora nella nostra vita. Gesù è qui, ora, è presente, corporalmente vivo nella mia storia, in questa comunità che celebra insieme la Pasqua. Che la parola che tante volte abbiamo sentito: Cristo è vivo, provochi in noi un gran terremoto come quella mattina , davanti a quelle donne, adoratrici di una tomba che ha già il gusto amaro che tutto è finito. Stanotte ci sia un terremoto grande nei nostri animi, che tremi dopo novanta anni, questa Parrocchia davanti all’annuncio che Cristo è vivo, qui ed ora! Oggi noi ne facciamo un problema di annuncio: perché , pur continuando a gridare nelle Chiese e non solo, continuiamo a avere sempre meno credenti nella Risurrezione? Il problema non è cosa annunciamo, ma se annunciamo con il cuore di innamorati, sedotti da un Signore vivo. Sarebbe bello che dopo novanta anni ci riscoprissimo innamorati come il primo giorno, celebrassimo questa messa come la Prima Pasqua, sentissimo nel cuore l’emozione di avere a che fare con un Dio di cui siamo follemente innamorati. Oggi siamo annunciatori stanchi di un Vangelo di cui non mostriamo di essere pazzi! Oggi la Risurrezione esige innamorati pazzi di Cristo, gente che è continuamente sedotta e attratta dalla continua opera rivoluzionaria, creatrice di Dio nelle nostre giornate.
Il Cardinale Biffi raccontava:
Quando facevo scuola a Milano, all'Istituto di Pastorale, ho fatto una lezione sulla Risurrezione di Cristo. Finita la lezione, una signora si avvicina e fa: "Ma lei vuol proprio dire che Gesù è vivo...?". "Sì, signora: che il suo cuore batte proprio come il suo e il mio". "Ma allora bisogna proprio che vada a casa a dirlo a mio marito". "Brava, signora, provi ad andare a dirlo a suo marito". I1 giorno dopo la signora torna da me e mi dice: "Sa, l'ho detto a mio marito". "E lui?". "Mi ha risposto: "Ma va', avrai capito male" " . Notate che quella era una catechista. Eppure era sconcertata. Io le faccio avere la registrazione della lezione. Lei la fa sentire a suo marito.
E lui, alla fine, crolla: "Ma se è così, cambia tutto". Pensateci, e ditemi se non è vero; se quell'uomo, bello, buono, eccezionale, è davvero Dio, e se è ancora tra noi, allora cambia davvero tutto.
Innamorati di Gesù. Guardiamo stasera il luogo dove era stato deposto. Andiamo a guardare il nostro cuore, tomba gelida, non più innamorato, custodisce memoria di bei ricordi, di emozioni non più rivissute… stasera andiamo a vedere, quel cuore è vuoto, lì c’era un amore che era stato deposto, classificato come finito …. Tant’ è che oggi si parla di generazione incredula, non sappiamo più nulla di lui.. ma alziamo gli occhi, c’è una luce che ci viene incontro e di cui ci possiamo innamorare. Non si tratta di convincere nessuno, ne’ di essere credibili, ma di togliere tutti gli ostacoli e tornare, con entusiasmo, ad essere credenti!
Oggi dobbiamo recuperare la consapevolezza che non siamo i cristiani di una memoria passata o di una profezia futura, ma la gioia di essere cristiani della presenza. Siamo innamorati di Gesù che ci precede in Galilea, nella vita di tutti i giorni, che è presente qui ed ora nella mia vita e continuamente la cambia e la rinnova. Basta con un cristianesimo che non annuncia che la nostra vita è qui ed ora “nascosta con Cristo in Dio”. Cristo non è assente, Cristo è presente ora in cuori che ardono e credono.
La nostra Parrocchia annuncia da novant’anni che Cristo è vivo: Chiediamo la grazia di rinascere stanotte, aiutiamoci a non essere cristiani spenti, avviliti dal triste spettacolo di un mondo senza Cristo, , di un mondo, direbbe San Paolo, «senza senno, senza costanza, senza amore, senza misericordia» (Rm 1,3 1). Oggi ci diciamo che c’è un fuoco che si è acceso dalla tomba vuota, una grazia, un’azione di Dio attuale ora. Lo dico a te che vivi un matrimonio un po’ spento a ricordarti che nel giorno delle nozze si è accesa la grazia di un sacramento, di un azione di Dio che continua oggi, che prosegue a fare il tifo per la vostra unione, lo dico a me consacrato e a te consacrata a mantenere vivo il fuoco dell’amore che ti ha conquistato fino a consegnare la vita, lo dico a te giovane che pensi che Dio sia morto e non dica nulla alla tua vita, ti invito, come direbbe qualcuno a cercare la brace sotto la cenere, lo dico a tutti voi, in qualsiasi siutazione di vita, Cristo sta agendo per te, ci sono germogli continui di vita che Egli prova con tenacia a manifestare nel tuo percorso quotidiano. E’ il momento di andare a vedere gli spazi di vita diventati sepolcri, vedete dove era deposto… laddove ti sembra che ci sia la morte, vedi che non c’è alcun cadavere, Egli ti precede e sta operando vita, laddove tu avevi perso ogni speranza.
Carissmi, la novantesima Pasqua, ci allontani da ogni tristezza ecclesiale… spesso le nostre Chiese sono tristi, riscopriamo la freschezza di un annuncio come fosse la prima volta,. E questa tristezza si dissolva nella gioia, nella gratitudine, nella fierezza di essere quello che siamo.
La Figlia di Sion – dice Sofonia, ha «nelle sue viscere il Salvatore potente» (cf Sof 3,14-17), il «Dio con noi»(Cf. Is 8,8. 10), il Salvatore e Re dell'universo (cf Ap 1,5-6).
Noi siamo - siamo sempre stati - il "popolo di Dio" non perché ripetiamo continuamente, magari banalizzandola un po', questa bella espressione che ci qualifica, ma perché abbiamo - abbiamo sempre avuto - la presenza del Signore, che ha posto la sua tenda tra noi.
Andiamo dai fratelli, oggi mentre ci auguriamo Buona Pasqua, anche nel segno della Pace, diciamoci: il Signore è tornato ad essere vivo per me e voglio comunicartelo, è tornato a nascondersi nella ferialità della mia storia e mi vuole bene più di ieri. E’ vivo e lo sento come fosse la prima volta, mi sono di nuovo innamorato di Cristo e non voglio perderlo più.. quanto desidero che dopo novanta anni la nostra parrocchia , unita, testimoni che non si è stancata di Cristo. Abbracciamolo, stringiamo i suoi piedi come le donne con alle spalle il sepolcro, tratteniamolo, gustiamo la dolcezza delle sue Parole, della sua presenza fisica, stringiamo i suoi piedi, siamo vicini a Lui, sentiamone la seducente compagnia. Vediamo nei suoi piedi quelli dei fratelli, ritroviamo i piedi che ci siamo lavati l’uno l’latro nel giovedì santo, corriamo dai fratelli e diciamo loro: Gesù è vivo per Te, io l’ho scoperto, l’ho visto.
Nessuna potenza della terra riesce a intimidirci, nessun peccato ci ferma, nessuna infedeltà ci fa disperati, nessuna stanchezza ci avvilisce… andiamo sicuri come comunità a portare l’annuncio da innamorati: il vangelo sembra il messaggio che tutti rifiutano, ma tutti aspettano di incontrare il Vivente. Nulla da oggi è infecondo, nessuna azione si chiude dietro una pietra sigillata, nessuno deve pensare che non è in grado di rialzarsi, nessuno deve dubitare della misericordia, nessuno deve pensare che il mondo potrà andare avanti senza Dio, nessuno deve percepire che le sue azioni non sono in grado d’introdurre Cristo, tutti uniti oggi diciamo con convinzione che il Signore dopo novanta anni, è qui vivo come al mattino di Pasqua, la sua forza raggiunge tutti, anche le coscienze che sembrano più impermeabili. Carissimi, una cosa però dobbiamo metterci nel cuore: la Risurrezione chiede gente che senta l’ansia di andare, l’urgenza di correre. Non rimaniamo legati ai ragionamenti… il mondo non aspetta, c’è un figlio, un amico, un fratello, un nonno, un genitore che aspetta una comunità che ha il coraggio di dire: Cristo è Risorto, allora cambia tutto per davvero! Non si tratta di inventare una teoria nuova, si tratta di farci compagni di cammino e aiutarci l’un l’altro a riconoscere Gesù vivo in ciò che ci sta capitando, aiutiamo gli altri a leggere come Dio sta agendo nella loro vita, aiutiamo i nostri fratelli e le nostre sorelle a svelare il volto di Gesù in ciò che stanno vivendo. Crediamoci e saremo una comunità sempre giovane; vi auguro che questa Pasqua la possiamo tutti ricordare per aver fatto aumentare la nostra umanità, averla resa più ricca, dove il nostro essere, il nostro agire, i nostri criteri, il nostro modo di vivere la relazione e di incontrarci ne esce veramente trasformato. Non perdiamo tempo, la Risurrezione dia abbondante qualità alla nostra umanità… non si può perdere tempo, tutti, il mondo, i nostri figli hanno bisogno di una umanità risorta. Oggi il Risorto ci offre di crescere come uomini e donne sul serio, di un’umanità impregnata di Vita vera, che nessuno potrà mai toglierci. Amen.
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