Signore, in queste ultime ore dell’anno, come ogni anno, abbiamo desiderato e voluto essere qui, celebrare insieme l’ultima Eucarestia del 2023, per dirti con tutto il cuore: GRAZIE!
Ma permettici, Signore, di esprimere ad lata voce i sentimenti forse di alcuni di noi: forse non tutti sentono l’esigenza di dirti grazie; anche nel vangelo ti è capitato; hai guarito dieci lebbrosi, e uno solo è tornatyo a renderti lode, e gli altri dieci? Qualcuno non è presente, o forse, anche alcuni che sono in chiesa stasera, con un pizzico di ribellione o di vergogna, nel segreto ti dicono: ma di cosa dovrei ringraziarti? Non tutto è andato bene: una sofferenza, una malattia, la morte di una persona cara, una fatica nel lavoro, una delusione affettiva che ha lasciato una ferita ancora sanguinante, una mancanza, una solitudine e un senso di precarietà… Forse, grazie te lo potranno dire le persone che hanno avuto soddisfazioni, che hanno realizzato sogni e desideri… eppure la Chiesa stasera chiama proprio tutti, anche chi non ne avrebbe motivo, a dire grazie! Nella vita ho capito, Signore, che chiederti per avere rischierebbe di confonderci e di travisare la relazione con Te: dopo un grave incidente del mio papà, all’inizio pregavo perché guarisse e non sperimentasse la morte… ma poi nel passare di settimane tragiche e difficili, ho compreso che non conta chiederti qualcosa, ma conta ringraziarti. Se basassi tutto sulle domande e le richieste che ti faccio e sulle tue risposte, non ti sembri sfacciato dirtelo, non dovremmo essere qui, forse nessuno di noi! Ti dico grazie, invece, con forza dell’unico vero dono significativo: la fede. Grazie perché mi sei stato accanto, hai condiviso e attraversato le mie gioie e le mie delusioni, i miei successi e i miei ostacoli, la mia salute e la mia malattia.. sei stato con me ieri, oggi ed è qui la sorgente della mia storia: averti sempre accanto. Solo di questo ho bisogno e Tu non mi hai mai deluso” Grazie perché la tua mano tenace mi ha afferrato nel mare in tempesta come Pietro; il Tuo volto mite e festoso mi ha consolato e perdonato, mi ha ridato il sorriso insegnandomi a non prendermi sul serio, a sorridere sui miei limiti e le mie fisssazioni, il Tuo Cuore mi ha fatto sentire a casa nel Tuo e mi hai amato con dolcezza e discrezione, con fermezza e passione. Per questo amore oggi ti dico grazie! La gratitudine mi fa apprezzare la vita, mi fa accogliere gli altri, mi rende testimone della tua bontà. La gratitudine ci fa sentire empatia con gli altri, aumenta il noi la fraternità, unico tesoro da custodire gelosamente; la fraternità è l’unica vera terapia a un mondo che pensa di farcela senza Te e senza gli altri.
La gratitudine ci rende umili: se so dire grazie sarò umile, non avrò bisogno di chiederti nulla se no che Tu mi guidi per una via di eternità. La pienezza di vita non è realizzarmi, il tempo che scorre non serve per realizzare noi stessi, ma è la possibilità che mi è data per amarti e per renderti visibile. Ti ringrazio perché posso amarti, perché mi hai reso capace di amarti e posso rispondere al Tuo amore. Il Tuo Spirito mi faccia comprendere che gli anni che passano e il tempo che si consuma, corrisponda al mio consumarmi per amore. Ti chiedo che il mio amore per Te mi faccia scomparire; ogni anno che passa segni l’indietreggiare del mio io, perché si veda sempre più chiaramente un io impregnato sempre più di Te!
C’è una frase che il sacerdote pronuncia sottovoce durante la Messa mentre mette una goccia d’acqua nel calice del vino: l’acqua unita al vino, sia segno della nostra unione con la vita divina di Couli che ha voluto assumere la nostra natura umana. Donami, Signore, di essere una goccia d’acqua, senza pretese, se non l’unica di confondermi in Te. Allora davvero, come dice un Salmo, mille anni saranno come un giorno solo e un giorno solo prezioso come mille anni. Ti auguro un Buon Anno così: che ancora di più Cristo viva in Te; che sia vera la Parola di San Paolo: Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me!
L’essere impregnati di Cristo ci fa liberi dentro: non accumuliamo cose inutili, il tempo che passa non ci faccia schiavi delle cose, del mondo, dei condizionamenti. Sì, il tempo che passa ci faccia uomini e donne autentici, veri, luminosi, retti interiormente. Quest’autenticità ci faccia uomini e donne capaci di generare, capaci di generare fede e Vangelo. Non ci accada, a causa di una triste inautenticità, di rendere sterile il Vangelo. Ci auguriamo di essere tutti gravidi di futuro, di Parola di Vita, quella di Dio, unica compagna del tempo che passa.
Permettetemi, infine, di dire grazie con voi per la nostra bellissima parrocchia: nel 2023 abbiamo fatto memoria dei nostri 90 annni. Non posso non ricordare con voi la presenza della Madonna pellegrina di Fatima dal 13 al 21 Maggio scorso. E’ stata una vera grazia, lo Spirito ci ha visitati e ha dato un volto nuovo alla nostra comunità. Grazie per i bambini che come sapete, per mio desiderio, sono il centro di questa Parrocchia: ho voluto mettere la statua di un bambino accanto al presepe per dire la nostra “visione”: i piccoli provocano la nostra fede e ci mettono l’urgenza di essere credenti per generare uomini e donne di fede. Grazie per quello che abbiamo vissuto: per il Pane che spezziamo ogni giorno e la domenica insieme che fa crescere la consapevolezza di essere dolcemente legati; Grazie per chi qui ha pregato nel silenzio e ha trovato luce ed amicizia con Dio. Vorrei dire grazie per don Alfredo, don Sebastian e don Giuseppe con cui vivo una serena vita comune, allegra e fraterna. Grazie a tutti coloro che quest’anno hanno messo mani e cuore nel servizio di catechisti ed educatori, per chi ha speso il tempo per i poveri, per chi svolge un servizio nel canto e nella preghiera, per chi si forma nei nostri gruppi e nei nostri cammini di fede… grazie per chi vuole essre comunità, per chi ha pronunciato parole di comunione e mai di divisione, per chi è stato qui dentro artigiano di comunità, grazie per chi qui ha aperto il cuore e ha condiviso nelle lacrime e nella gioia la sua fede come fosse a casa.
Grazie, Signore, perché ci permetti di mescolarci nella tua vita divina e non permetti che nulla, neanche il tempo che scorre, neanche le stanchezze della mia storia e della storia del mondo, ci separano mai da Te. Usciamo, felici, stasera, da questa chiesa, orgogliosi e sereni, perché usciremo da qui, ancora di più , per grazia, impregnati di Te!
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