Carissimi,
non vi nascondo l’entusiasmo e l’attesa che nutro verso questo anno pastorale 2024-25.
La sera del 24 dicembre avrà inizio l’Anno Santo ed entreremo tutti in un tempo giubilare di grazia e di abbondante misericordia. Papa Francesco ha voluto che la Chiesa si metta in movimento, sia sempre più un Popolo che cammina insieme ricco della Presenza del Risorto e ha voluto che questo Giubileo abbia un contenuto: la speranza. Ho considerato molto questo tema e ho cominciato ad osservare come la comunità cristiana è per sua natura fonte di speranza. Ogni volta che vedo una persona entrare in Chiesa e fermarsi a pregare considero che esce sul sagrato con un supplemento di speranza; ogni volta che la Parrocchia diventa spazio di relazione, d’incontro e di fraternità ci accorgiamo che la comunione ci dona forza e ci fa sperare tutti in una fraternità stabile e definitiva; ogni volta che riceviamo un sacramento, che ci accostiamo alla Confessione o spezziamo il Pane della Vita ci ritroviamo il cuore più leggero e libero; ogni volta che una mamma e un papà presentano un loro figlio o figlia al fonte battesimale la vita si ritrova subito riempita di Dio; quando un anziano si sente accolto la solitudine non sarà una parola definitiva per molti; quando ci raduniamo per pregare, per meditare la Parola ci sentiamo il cuore più ricco del pensiero di Cristo; quando insieme ci ritroviamo a progettare e a uscire per il quartiere nelle nostre case, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle strade diventiamo testimoni di luce e di futuro pieno di Spirito Santo e saremo capaci di pronunciare parole che scaldano il cuore.
Quando insieme ci ritroviamo per fare festa ci sentiamo riconciliati e siamo capaci di generare fiducia nel cuore dei nostri bambini, adolescenti e giovani cui stiamo dedicando tante energie e risorse in questi anni. Ho voluto così fare nostre le parole di Don Tonino Bello, Vescovo di Molfetta, morto in concetto di santità per la sua passione per la pace e gli ultimi, che così ha scritto:
LA SPERANZA CI FA ESSERE CREDIBILI.
Questo piccolo strumento che realizziamo per il secondo anno, vuole essere come una porta che ci faccia venire il desiderio di entrare e di uscire dalle nostra Parrocchia e ci faccia venire il desiderio di non disperdere il bene ricevuto e donato e diventare uomini e donne davvero credibili oggi, capaci di speranza perché sedotti e innamorati dal Cristo, il Vivente, l’Agnello fedele, con noi sempre, fino alla fine. Mi permetto così di presentare date, percorsi ed itinerari del nuovo anno che vorrei non siano solo appuntamenti isolati, ma come dice don Tonino Bello, siano il segno di un desiderio di non limitarsi solo a sperare, ma ad “organizzare la speranza”. Non si tratta di intendere questa organizzazione in senso produttivo, ma luogo che ci permette di “coltivare il sogno di una Chiesa più audace… che smetta di essere una notaia dell’ineluttabile”. Non vogliamo limitarci ad una speranza astratta, ma di alimentare la speranza cristiana che è fatta di piccoli passi, di perseveranza e di fiducia feriale, mai ostentata. Scrive sempre don Tonino: “bisogna far prevalere la speranza sulla tristezza dei presagi”. Allora la speranza ci deve cambiare il cuore, ci deve convertire e ci dona la responsabilità di fare della Parrocchia una casa e una madre per tutti, di fare di questo spazio un luogo di relazioni e di comunità. Mi auguro che ogni incontro di questo anno ci aiuti a far sedimentare in ciascuno di noi solo il bene e a “lasciarsi contaminare inguaribilmente dalla speranza della risurrezione”. E allora, con l’equipe pastorale, abbiamo pensato di vivere un anno intenso, di riscoperta della fede (ci saranno quattro incontri sul credo) che ci porti dopo la prossima estate, il 25 ottobre 2025 a celebrare il nostro Giubileo Parrocchiale nella Basilica di san Paolo dopo un tempo di missione che vivremo nelle settimane precedenti. Ci aspetta un anno intenso, ma felice di essere con voi accolto dal Volto mite e festoso di Cristo,
ogni bene a tutti
don Antonio
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