Lettera ai genitori

 Carissimi genitori,

molti di voi è la prima volta che partecipano all’Eucarestia nella nostra comunità. Siete qui perché avete accompagnato i vostri figli ad incontrare Dio e ricevere il sacramento dell’Eucarestia e della Cresima, ad accolgiere il pane della vita e la forza di amore dello Spirito santo.

Carissimi genitori, oggi il Signore vi dice grazie perché avete percepito nell’animo il desiderio di condurre a Dio i vostri bambini e i vostri ragazzi. Dio vi è grato per quello che siete e fate, per aver generato vita, per aver accolto i vostri figli e per come consumate ogni giorno voi stessi per loro.

Qualcuno potrebbe dire: ma io è da tanto che non vengo in una chiesa o comunque non sono poi così vicino a Dio come mi hanno insegnato, come dovrei, come vorrei… ma ci tengo con tutto il cuore superare questo pensiero triste. Nessuno di voi è lontano da Dio, nessuno di voi è lontano: per il fatto di essere papà e mamma voi assomigliate a Dio, moltissimo. Dio non vi giudica, Dio vi dice oggi solo grazie.

So che la vostra vita non è facile, si corre, si soffre, ci si stanca, ci si affanna e a volte arrivi a sera e ti chiedi: ma perché e con nostalgia pensi agli anni più spensierati oppure provi a sognare una vita diversa… è vero, ci passiamo tutti e fa parte un po’ del gioco della fatica, ma poi ti basta guardare negli occhi tuo figlio, tua figlia, un abbraccio e una carezza, come fa Gesù nel vangelo di oggi, e ti senti ripagato, ripagata, senti una pienezza che ti fa ritornare in te stesso e ti porta a dire: Grazie.

La vita ha i suoi pesi e non vorrei che il catechismo, l’acr il sabato, anche la parrocchia entri dentro le corse di tutta la settimana: sogno tanto che quando entra qui un genitore possa respirare un’aria buona, pulita che ti regala ossigeno, vorrei tanto e sogno molto che qui sia uno spazio dove hai potuto udire parole che riscaldano il cuore, che ti consolano e ti donano coraggio… sia pure per un minuto rapido, fugace, ma che tu possa considerare come genitore questo spazio come uno spazio che ti faccia sentire il fuoco, il calore del bene e tu possa uscire da qui con un supplemento di speranza. Siamo molti, ma per quanto potrò, spero che da subito possa anche io come parroco di questa comunità, essere pecepito come vostro fratello ed amico. Anche se non ci conosciamo, potete contare su una parola, soprattutto sulla mia preghiera per voi.

Non usciranno mai dalla mia bocca parole di “ ora dobbiamo fare”, i “bambini devono venire”, “devi portarli a messa”…. Vorrei tanto che vi sentiate sereni, che non sia un peso in più alle vostre vite già a volte complesse… ma che sia spazio di aria buona dove venire serenamente e se non riesco a venire, se la domenica dovessi fare fatica con i miei figli, coraggio , non c’è alcuna colpa, nessun richiamo, ma vorrei che sempre, anche quando non ci sei ognuno di voi genitori senta la carezza di Dio Padre nel suo cuoore.

Pensando a questa Parrocchia condivido un sogno con cui sto scommettendo tanto in questi anni e oggi lo condivido con voi: songo una Chiesa dalle porte aperte, sogno una chiesa che non trattiene, ma che sa accontentarsi di chi rimane sulla soglia e dove quell’incontro alla porta sia un sorriso, uan mano tesa, un atto di misericordia; sono una cxhiesa che non ci faccia mai sentire esclusi, ma abbia il sapore e il gusto della fraternità, sogno una chiesa che non insegna ai bambini idee, dottrine o contenuti gelidi e freddi, ma che faccia gustare la bellezza di essere amici di Dio; sogno una Parrocchia che non giudica, ma che sa leggere il bene dovunque; sogno una Chiesa che non impone, ma che sappai far innamorare del Vangelo, songo una Parrocchia che sia una madre dal cuore aperto, che sappia abbracciare i vostri figli, che li aiuti a percepire il vangelo. Sogno una chiesa che si convinca che solo un contesto di relazioni cordiali e serene permette di far circolare il vangelo. Sogno una Cheisa casa per gli adolescenti, che trovino qui coraggio per stimarsi e per credere nelle loro risorse, sogno una parrocchia che non sia superba, che immagini che lei ha le fede e gli altri no, che noi dobbiamo insegnare la fede e gli altri sono nostri alunni, sogno una parorcchia che riceva la fede da chi è lontano, songo una parrocchia dove catechisti, preti , io per primo, collaboratori riceviamo la fede dagli altri, scopriamo la fede nel cuore di chi è lontano e gli possiamo dire: grazie perché la tua fede nascosta alimenta la mia, a volte superba e ostentata. Sogno una parrocchia dove fraternamente facciamo circolare il bene e la fede che è in tutti, in tutti.

Sogno una parrocchia dove puoi venire a bere anche una sola goccia di acqua buona che ti rigenera, songo una parrocchia che faccia bene per la tua missione di genitore, sogno una parrocchia dove si possa sentire il soffio di Dio che torni a dare a tutti entusiasmo e coraggio, compagnia e speranza, tenacia e ci faccia osare il futuro perché qui qualcuno ci ha ricordato che siamo preziosi agli occhi di Dio. E allora benvenuti a tutti e mi auguro che davvero , con cuore onesto e pulito, possiamo essere una Chiesa mamma, dalle porte aperte, dal cuore disponibile per tutti che sappia generare amore indissolubile per il bene di tutti questi nostri figli

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