Omelia Te Deum

Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna!

In queste ore ultime dell’anno queste parole di Pietro hanno risuonato in me con dolcezza e forza e desidero rivolgere con voi questa preghiera al Signore, Principio e Fine, Signore della nostra storia, del nostro tempo e della nostra vita.

Signore, da chi andremo?

Abbiamo camminato, ci siamo stancati e affannati, abbiamo gioito e sofferto, abbiamo sentito il peso del tempo e il sollievo della speranza, ma a volte, con sincerità, abbiamo, senza dirtelo, pensato che potevamo fare a meno di Te.

Abbiamo pensato che tante cose accadute non fossero sotto il tuo sguardo, soprattutto quelle più pesanti e difficili. Abbiamo pensato che non sempre ci sei stato accanto e ti abbiamo, senza volerlo fino in fondo, dimenticato. Abbiamo provato a camminare senza di Te e abbiamo avuto la presunzione che tutto sommato ci è stato possibile.

In qualche occasione abbiamo considerato la stessa fede un peso tra gli altri, cose da compiere che si aggiungevano ai carichi, già impegnativi, del quotidiano.

Eppure, stasera, siamo qui per dirti: Signore, ho camminato tanto, ho cercato e sperato, ma da chi andremo? Tu solo hai parole di vita!

Ho cercato in me stesso parole di vita, ma non le ho trovate. Mi sono rivolto a tanti, ma mi sono illuso. Ho rivolto l’attenzione a idoli che mi sembravano avere mani, ma non erano in grado di palpare, ad occhi luccicanti, ma mi sono accorto che non erano in grado di vedere, mi sono rivolto ad orecchie affidabili, ma solo dopo un po' ho capito che non mi ascoltavano, ho provato a farmi portare in braccio da chi mi dava sicurezze, ma ho compreso che i suoi piedi non camminavano e sono stato costretto a fermarmi e a immobilizzarmi. Sono andato a bere, ma mi sono ritrovato in cisterne screpolate che perdevano acqua, mi sono dissetato a fonti inaridite, pensando che potessero darmi tutto, e qualche volta mi sono accontentato di nutrirmi delle carrube date ai porci.

Signore, oggi ti dico con forza: ho tanto vagato, ma da chi andremo? Tu solo hai parole di vita!

Ho progettato molto e probabilmente ho pure realizzato, ma non ho avuto l’umiltà dei piccoli e non ho ritenuto utile tornare da Te a ringraziarti. Ho pensato che la gratitudine oggi è una via di altri tempi: non bisogna ringraziare nessuno, perché forse pochi mi hanno sostenuto. Ho vissuto la tristezza di non essere valorizzato e stimato, considerato, a volte anche nelle mura di casa, e mi sono ridotto a mendicare affetto e comprensione, senza pensare che la vita è un dono umile e disinteressato. Signore, non ho trovato le parole per dirti grazie, eppure stasera ti dico: da chi andremo? Tu solo hai parole di vita!

Signore, quest’anno sono diventato più ricco, ma sono stato spogliato di qualcosa: se ho avuto di più, sono stato spogliato della salute, se ho avuto salute mi hai spogliato di affetti, se ho avuto affetti sono stato spogliato del tempo per coltivarli, se ho avuto tempo non ho avuto nessuno o pochi da amare, se ho avuto qualcuno da amare non sempre sono stato capito… non ho più compreso il tuo progetto e ho cominciato a pensare che nessuno può disegnare per me strade di salvezza, ma stasera, con cuore semplice, veniamo a dirti: Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita!

Ho bisogno di essere libero, sono troppo schiavo di me stesso, condizionato dal giuidizio che io stesso do al mio cammino: ho bisogno di leggerezza e di ironia, di non prendermi troppo sul serio, di vivere con sobrietà e dedizione, senza porsi domande, senza complicarsi da solo. Ho cercato questa libertà, ho compiuto anche errori per diventare libero, e mi sono ostinato a non credere che solo Tu sai liberare per davvero, Tu solo hai parole di libertà e di verità. Signore, ho da chiederti per il nuovo anno la grazia dell’autenticità per essere trasparenza del tuo volto e poter gridare. Abbà, Padre perché finalmente non sono più schiavo, ma so gustare l’impagabile onore di essere figlio.

Signore, Tu solo sei la mia sicurezza. Tutto passa, gli anni, le ore, i minuti, i secondi, ma la Tua parola resta. Ho bisogno di parole di vita e solo Tu le sai donare! Ho bisogno di dare tempo alla Parola e fare solo di questo tempo l’essenziale e il vero tesoro della mia storia.

Voglio consegnarti l’impegno di fare dell’Anno Santo uno spazio attento alla Tua Parola, lasciare che tutto di me sia impregnato delle tue parole, che tutto trasudi di Vangelo!

Ho bisogno di vederti dal vivo e ho bisogno di manifestarti vivo attorno a me!

Ho bisogno di crescere nella tua amicizia, ho bisogno di un anno santo di misericordia e desidero riceverla con abbondanza piena e sicura.

La Tua Parola e la tua misericordia siano le braccia della porta santa del mio cuore: fa’ che mi lasci circondare, abbracciare dal fiato ansioso di amore delle Tue parole e possa sperimentare sulla mia carne l’abbondanza del Tuo perdono, il tuo abbraccio lento all’ira e ricco di grazia.

Ho bisogno di Te, Signore e di nessun altro!

Ho bisogno di vedere porte aperte, porte sante dove le soglie si attraversano e non si chiudono. Abbiamo tutti bisogno di atri aperti, di confini da attraversare, non da chiudere, di abbracci, di poterci scambiare il segno della pace senza paura di rimanere contagiati, di avvicinarci da fratelli e di fare di ogni soglia non lo spazio del sospetto, ma di vedere in una porta santa spalancata l’occasione definitiva per abbracci di riconciliazione di stima reciproca. Abbiamo bisogno di entrare mano nella mano senza giudicare il fratello e la sorella che mi sono accanto, ho bisogno di far vedere che è bello essere popolo e bello essere chiesa.

Abbiamo bisogno della fraternità e delle relazioni: abbiamo bisogno di edificare comunità e di sentirci chiesa, popolo di amici e che solo insieme si vede Dio e solo insieme, uniti, si va in Paradiso.

Sì, il tempo che passa ci avvicina al Cielo, il tempo che passa ci chiede di  sederci come la sorella di Marta ai piedi di Gesù e di scegliere la parte migliore. Un anno Santo è chiedermi alla fine di ogni giornata se sono stato un po’ di più di ieri in Paradiso. Ho bisogno come Maria di custodire e di meditare e come i pastori di andare da fratelli e sorelle, pieni di gioia a tornare a riempire di Dio gli spazi di vita, il cuore, le relazioni, il lavoro, la pensione, la solitudine e la compagnia, la salute e la malattia. Tutto Signore è Tuo: a te lo rendo e a te lo affido. Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita, di vita eterna. Amen.

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